Presentazione orale
Riassunto: Ecoidi o comunità interagiscono con l’ambiente nell’ambito di uno specifico range di livelli di scala spazio-temporali e rispondono individualmente ai cambiamenti. Pertanto, qualsiasi rappresentazione e previsione di un processo ecologico ha significato solo se riferita a quel particolare range di pertinenza analizzato (Levin, 1995). Lo studio dei dinamismi in ecologia è imprescindibilmente legato a quello delle perturbazioni, anch’esse caratterizzabili unicamente in un preciso contesto spazio-temporale, la cui dimensione va definita in funzione degli obiettivi della ricerca (Delcourt, 1983): a) mega-scala, che comprende i dinamismi tettonici; b) macro-scala, che comprende i cicli climatici glaciali-interglaciali e i processi pedogenetici; c) micro-scala, che comprende le fluttuazioni climatiche, le attività antropiche, i regimi di incendio, le esplosioni di patogeni e ad altri eventi perturbatori a carattere prevalentemente puntuale (uragani, terremoti, eruzioni vulcaniche, inondazioni, utilizzazioni forestali estensive, ecc.). In quest’ultimo livello si colloca uno studio, condotto in cenosi arboree di timberline, che costituisce un esempio di integrazione di due diverse discipline ecologiche, la dendrocronololgia e l’ecofisiologia, che operano a scale spazio-temporali molto differenti. Le analisi dendrocronologica e dendroclimatica associate ad un sistema di monitoraggio in continuo dell’accrescimento radiale e dei principali parametri climatici e fisiologici ha consentito di evidenziare e valutare importanti dinamismi nelle relazioni clima-albero. Lungo un gradiente cronologico di ordine compreso fra il secolo e l’ora è stato possibile seguire le fluttuazioni incrementali di alcuni popolamenti negli ultimi secoli, individuarne le principali interazioni con i fattori climatici e quantificare poi, su singoli individui arborei, le strette relazioni fra temperatura, stato idrico e formazione degli anelli legnosi. I risultati sono incoraggianti poichè hanno evidenziato la possibilità di costruire modelli di crescita, relativi alle diverse specie in ambiente di alta quota, utilizzabili per configurare le loro risposte ad eventuali effetti di cambiamenti climatici. Resta da risolvere il problema fondamentale della sovrapposizione del processo di xilogenesi, cioé l’effettiva moltiplicazione cellulare, con le oscillazioni dimensionali del fusto legate ai cicli circadiani.
Citazione: Urbinati C, Anfodillo T (1997). Un metodo integrato di ricerca "dendro-eco-fisiologica" nello studio delle relazioni clima-accrescimento in cenosi forestali. In: I Congresso Nazionale SISEF “La Ricerca Italiana per le Foreste e la Selvicoltura“ (Università degli Studi, Legnaro (PD) 04-06 Giugno 1997), Abstract-book, Contributo #c01.5.7. - [online] URL: https://congressi.sisef.org/?action=paper&id=2140